Quando spiego ai genitori che vengono in visita al nido che da noi si segue l'approccioo pedagogico di Loris Malaguzzi mi capita, per la maggior parte delle volte, di vedere dei volti interrogativi...
"Reggio approach" lo chiamano gli americani... per noi è semplicemente mettere in pratica, giorno dopo giorno, quello che Malaguzzi molti decenni fa comprese rivoluzionando gli asili e le scuole di Reggio Emilia. La rivoluzione di Malaguzzi era tanto straordinaria quanto semplice: il bambino al centro. Il bambino portatore di competenze, di linguaggi e della sua unicità.... L'acqua calda? Beh... non so, ma qualcun'altro tanti anni dopo non ci è ancora arrivato...
Reggio rimane un mondo un po' magico per tutti quelli che lavorano e hanno a cuore i bambini ma tutti noi che vorremmo carpirne un po' lo spunto poetico e rivoluzionario facciamo del nostro meglio per portarne un pezzetto al nido ogni giorno.
Giusto così, per conoscenza, ecco uno stupito articolo del Corriere della Sera :)
http://archiviostorico.corriere.it/2007/ottobre/08/All_asilo_comandano_bimbi_modello_co_9_071008051.shtml
Sul tetto di un grattacielo, nel cuore di Udine, i Bimbi del Nido sono sempre indaffarati ... E' così che nasce questo blog: per condividere esperienze, attività, ricette e giochi da fare (anche a casa ) con bambini da zero a tre anni!
domenica 29 settembre 2013
sabato 28 settembre 2013
Come posso giocare con mio figlio di 9/10/11/12 mesi? Ovvero...IL CESTINO DEI TESORI.
E' una domanda che mi sono sentita fare spesso. Di solito i genitori ( anche io quando la mia balda pulzella rientrava ancora in misure da bambina) si fanno "intortare" da giochi di plastica, pieni di luci, suoni, musichine e altre amenità similari sperando di impegnare il Nano in questione per un tempo sufficientemente lungo a permettere di caricare una lavastoviglie oppure, apriti cielo, una doccia
Speranza vana... 8 volte su 10 il Nano impiega a comprendere, schiacciare compulsivamente tutti i tasti, scoprire e annoiarsi su tutte le differenti composizioni lumonos-musicali il tempo che ci hai messo tu a spacchettare il tutto e a capire
il verso giusto delle batterie... Che fare? Possibile che un lattante abbia irrimediabilmente un'attenzione così volatile da non poter fare un gioco che lo impegni un po'?
La risposta è no. Non è così...avete solo sbagliato gioco!
Uno (dei tanti) giochi giusti da proporre si chiama IL CESTINO DEI TESORI e, prima che mi domandiate dove di compra, vi dico che ce l'avete già in casa.
Questo gioco è, in realtà, una pratica educativa che rientra nella categoria dei giochi euristici (di scoperta) e che stimola le competenze di catalogazione e di conoscenza delle diverse tipologie di oggetti (per materiale, consistenza, aspetto, suono, temperatura al tatto o sapore).
Prendete un cestino ( tipo quelli che infestano le armadiature di tutti quanti causa doni natalizi) L'importante è che sia di vimini! Mettete dentro diverse cose (non giocattoli) preferibilmente di materiali non plastici... ( cucchiaio di legno, pigne, tappi di varie dimensioni e materiale, stoffe..barattoli di latta e quelli di omogeneizzato vuoti...ecc) Unica regola è che siano sempre ben lavati e di dimensioni adeguate ( anti soffocamento)...
Adesso viene il bello: prendete il nano ( se non sta seduto ancora bene aiutatelo con un cuscino) e piazzatelo davanti a tanto ben di dio... In poco tempo vedrete davanti a voi il piacere della scoperta e osserverete, volta dopo volta, i progressi, le acquisizioni di capacità crescenti di motricità fine e di coordinazione occhio-mano ma, soprattutto, vedrete che si divertirà tantissimo! Buona lavatrice
PS. Per i più secchioni ... La pedagogista inventrice di questa pratica è Elionor Goldschmied...buon divertimento!
lunedì 9 settembre 2013
Da provare...subito!!!
Quandofuoripiove: la ricetta del didò (senza cottura e senza cremor ...: La ricetta del didò fatto in casa... Ecco, questa potrebbe sembrare una di quelle idee che necessitano di un grosso "perché"...
In cima a un grattacielo nel cuore di Udine... ci sono tanti piccoli "gnomi" che amano la natura...
Un pomeriggio piovoso proprio come questo... la rappresentazione materica dell'anno scolastico che inizia... perché, a me, i temporali piacciono e l'inizio della scuola appare sempre come un nuovo inizio, un mare di possibilità nuove ancora da esplorare.
L'autunno mi ha sempre messo allegria... Le prime magliette a maniche lunghe messe a strati sopra le maniche corte, preparare l'occorrente per l'asilo, fare un salto in una pozzanghera!
Niente da fare...gli anni passano ma a me l'autunno mette ancora allegria.
Sarà che faccio la maestra e vado ancora all'asilo!
E le maestre del nido, si sa, sono sempre un po' bambine e un po' "pazzerelle".
Anche quest'anno, come prima cosa, al nostro rientro al Nido, le ColleghePazzerelle ed io ci siamo sedute sulle seggioline misura-nano-da-giardino attorno al tavolo misura gnomo-di-bosco e, con carta e penna misura standard :), abbiamo tirato fuori dal cilindro tutte le idee che ci frullavano per la testa! ( e, credetemi, le nostre teste fruuuulllanoooo)
Tutte volevamo qualcosa che non avevamo già....un prato, no, no... un giardino..anzi no, meglio ... un orto! Sìssì un orto...con terra, zappe, semi, frutti e verdure, bruchi e fango...tutto in piena regola!
E se con i frutti del nostro lavoro ci lanciassimo in nuovi e vecchi esperimenti culinari? Perché noi adoriamo cucinare con i bambini e i bambini adorano cucinare con noi!
In mezzo all'entusiasmo crescente alle ColleghePazzerelle viene un dubbio... E' un vero peccato che tutto questo rimanga solo "per noi"... come fare, dunque,per rendere partecipi i genitori, i nonni e tutti quelli che, come noi, hanno a cuore i bambini?
Un blog! Già! Semplice, no?
:) Lo so, come sempre, sto divagando...
Beh, ecco perché abbiamo voluto questo blog... non solo come "diario" del nostro orticello teorico-pratico-in divenire ma come finestra aperta sul nostro mondo. Sul mondo dei nostri gnomi. Condivideremo, qui, con chi vorrà ricette, idee, spunti per giocare, divertirsi e crescere insieme ai bambini da zero a tre anni. Vogliamo condividere un po' della nostra fortunata quotidianità, un po' del nostro lavoro. Perché giocare tutto il giorno è un lavoro duro... ma qualcuno deve pur farlo!
A presto!
F.
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